Novità ferraresi: l’ultimo romanzo del prolifico Lorenzo Mazzoni e i racconti dell’esordiente Enrico Astolfi
La Carmelina Edizioni della famiglia Felloni continua a incentivare con successo la promozione della giovane narrativa popolare di qualità.
UN TANGO PER VICTOR DI LORENZO MAZZONI (La Carmelina Edizioni, pp. 159, euro 10; prefazione di Roberto Coaloa). Lo ritengo il miglior romanzo scritto da un giovane ferrarese negli ultimi anni, a pari merito con Ciao John di Alex Giatti. Quinta prova narrativa del 33enne Lorenzo Mazzoni – anima ironica e cosmopolita, scrittore e viaggiatore che sa promuoversi a miglia di distanza dalle muffe letterarie & ippogrifi senza talento delle nostre province, voce combattiva come una canzone di Victor Jara –, questo libro racconta una candida storia d’amore romanticamente, carnalmente bruciata in una sola settimana a passo di Gardel & Velvet Underground. Il protagonista, Denil, è un ragazzo di origini italo-cilene che lavora in un coffee shop di Amsterdam e nutre un amore per la musica così simbiotico e quotidiano da saper leggere – romanticissimo DJ fuori dal tempo – lo stato d’animo delle persone e compilare, nell’era glaciale dell’mp3, mu-si-cas-set-te su misura ogniqualvolta avverte il bisogno di far star meglio il prossimo. In maravillosa compagnia di improvvisati saccopelisti estivi, drag-queen iscritte a Teologia, fumatori di marijuana eticamente corretti, erculei marinai di colore che leggono Agatha Christie, donne che giocano a portarsi a letto un uomo per ciascuna lettera dell’alfabeto, e sanguigni zii che suonano con la chitarra canzoni di protesta cilene e che hanno avuto per anni la fissazione d’ideare il piano perfetto per uccidere il dittatore Pinochet, ecco irrompere all’improvviso, nella vita arcitranquilla di Denil, una <
Se desiderate ascoltare l’imprescindibile colonna sonora che fa da tappeto al romanzo, potete collegarvi al sito www.lacarmelina.com e contattare l’Editore, che ve la invierà gratuitamente tramite Gigamail.
PALUDE DI ENRICO ASTOLFI (La Carmelina Edizioni, pp. 135, euro 10; disegno di copertina: Andrea Amaducci).
Il libro d’esordio del 31enne Astolfi, ferrarese d’origine e tecnologo audiovisivo a Roma, è un libro di quattro racconti che si legge come un romanzo. Le ultime parole sante di Giuanin, Le dimensioni della mediocrità, La figlia del direttore vs la teoria del cinghiale e Anni 90. Vecchi ultras, sono infatti racconti che, pur diversissimi fra loro per genere e sound, vedono rincorrersi gli stessi personaggi, incastrarsi le stesse situazioni rivelando <
I piccoli, epici, grotteschi fatti della zént di palude, siano essi intimi o corali, pulsano di quella particolare forma di tenerezza mista a malinconia, di odio impastato all’Amore che soltanto un “paludaro” nato da queste terre-d’-acqua può tradurre in parole: e in forza del suo background di studioso di cinema e aspirante sceneggiatore, in forza della sua scrittura visiva e veloce a tratti levitata di surrealismo (come nel secondo, riuscitissimo, racconto il cui protagonista è una specie di Gregor Samsa made in Padania), Astolfi quella forma l’ha espressa benissimo.
Fausto Bassini